Non ho potuto assistere alla finale del Provinciale e condividere con i miei concittadini l’emozione di un traguardo insperato, il culmine di una stagione che rimarrà a lungo nella storia dei tifosi granata e che ha fatto conoscere e soprattutto apprezzare l’immagine di Trapani sportiva agli occhi di tutta Italia.
Il sogno che inseguivamo da bambini, quel sogno di veder il prossimo anno le figurine dei singoli giocatori granata nella Collezione Panini è svanito in una calda serata sul prato del nostro stadio ma non è svanito un traguardo che questa città merita, non per come è gestita e per i servizi sociali che le mancano, ma per quella genuina passione sportiva dei suoi tifosi e per gli sforzi che Vittorio Morace e una società, modello di serietà e correttezza, portano avanti da anni.
Oggi , il giorno dopo, ci siamo risvegliati ancora in B e non è poco. Immaginavamo Pogba, Icardi, Higuain, Totti sul nostro campo ma ancora una volta il Provinciale ci ha negato un sogno, come nel 2012 !
Il Trapani ha fatto non solo quel che poteva ma molto, molto di più. Se è pur vero che Cosmi nel raduno estivo di Spiazzo confidò ai suo ragazzi di voler tornare in A, sfido chiunque a immaginare in quel freddo pomeriggio di Chiavari, i granata non solo nei playoff ma giocarsi la finale per la massima serie. E fu proprio dopo quella batosta di quattro che il Trapani cominciò la sua corsa verso il sogno. Una serie impressionante di risultati utili ed un gioco pratico e produttivo, hanno fatto dei granata, la stella della serie B ed il terzo posto al termine della stagione , non dimentichiamo questa posizione , ha coronato una fantastica rimonta.
Il Trapani non ha mai ambito alla serie A, non ha attrezzato una squadra per conquistarla, se l’è trovata lì, sabato dopo sabato . Ci siamo arrivati ad un passo, l’abbiamo vista dietro l’angolo e festeggiare sul nostro prato ma alla delusione, alla comprensibile illusione svanita con quel tiro fortunoso da 40 metri, deve necessariamente subentrare la disamina della realtà.
Partiamo dalla rosa del Pescara e da quella del Trapani e dagli ingaggi. Uno solo dei big pescaresi costa quanto o quasi gli undici granata.
Il tema degli arbitri preferisco non affrontarlo . Non mi interessa perché fa parte di un sistema calcio che andrebbe rivisto e che s’inquadra nel generale “andazzo“ dove tempo fa, un tal Lotito, venne intercettato affermare che squadre come Carpi e Frosinone non avrebbero dovuto vedere la A e non crediamo che Trapani sia una realtà dissimile.
Con i “se” e con i “ma” si possono costruire imperi e castelli di sabbia.
Cosa sarebbe successo se Scozzarella non si fosse fatto espellere ? Ricordiamoci che Cosmi non ha mai parlato di ingiustizia arbitrale su quella decisione e che , forse tanti non lo sanno anche perché poco si è letto, in quegli scellerati secondi pescaresi, dalla panchina granata partirono inviti al giocatore di smetterla di offendere il direttore di gara e ciò prima ancora che “ Scozza “ calciasse stupidamente il pallone ! E del resto, giocatori ben più affermati del centrocampista veneto sono passati alla storia per leggerezze che ( forse ) sono costate parecchio alle proprie squadre. Nedved che per un eccesso d’agonismo rimediò un giallo inutile nella partita di semifinale contro il Real Madrid privando la Juve del suo apporto( in quell’ anno pallone d’ Oro) nella finale di Champions persa contro il Milan , al più famoso Zidane e alla celebre testata a Materazzi.
Cosa sarebbe successo se il Pescara all’ “Adriatico” l’avessimo affrontato ad armi pari e non in inferiorità numerica ? Non lo sapremo mai ! Si tratta solo di personali congetture e la mia è quella che undici contro undici non avremmo assolutamente perso !
Cosa sarebbe successo se Cosmi avesse schierato come titolare, nelle due finali al posto dell’ infortunato Petkovic, una qualsiasi delle punte granata di riserva? Chissà chi lo sa ? In fin dei conti Arrigo Sacchi preferì un malconcio Baggio a Zola nella finale persa ( ai rigori ) nei mondiali statunitensi contro il Brasile ? Anche qui congetture e opinioni personali hanno il sopravvento.
Cosa sarebbe successo se a Bari non ci avessero assegnato un rigore per un fallo su Rizzato abbondantemente fuori dall’ area o a La Spezia avessero concesso il penalty allo scadere del primo tempo per un inutile e più che evidente fallo di Perticone ? Avremmo vinto in entrambi i casi ? Forse si ma forse no !
Pairetto , Maresca, Pasqua fanno parte di quella categoria di arbitri che s’ inquadra nel generale sistema malato del calcio italiano e mondiale dove si assegnano i mondiali al Quatar ( con caos totale per le soste invernali dei campionati che ne scaturirà ) . Eppure di quei tre arbitri ne parliamo ( giustamente ) male ma nessun cenno e forse non ricordiamo neppure il nome di quei fischietti di Bari e La Spezia !
Cosa sarebbe successo se contro il Pescara il pur bravissimo Nicolas fosse rimasto tra i pali , come ci insegnavano da bambini alle scuole calcio e Petkovic non avesse ripetuto lo stesso errore che a La Spezia aveva innescato l’azione del mancato rigore ai liguri?
Con i se e con i ma oggi forse saremmo in A ma egualmente potevamo esser già in vacanza .
Non dimentichiamo che in questa stagione abbiamo avuto infortuni che, come nel caso di Basso , Ciaramitaro e Torregrossa, ci hanno privato per un lungo tempo dell’apporto di elementi basilari e se ci aggiungiamo Terlizzi, sono quattro i giocatori fondamentali della rosa granata che non hanno potuto fornire la loro esperienza. Serse Cosmi ha fatto quel che poteva, ha saputo ricavare il meglio dai ragazzi che la società ha messo a disposizione e gli innesti di Coronado, Petkovic ( da gennaio come il ritorno di Luca Nizzetto ) hanno contribuito a rendere altamente competitiva una squadra dove comunque hanno tirato la carretta più o meno gli stessi e la fatica dopo un estenuante campionato si è sentita! Un grande allenatore che meriterebbe la Nazionale ma che non facendo parte di un certo sistema calcistico , non allenerà mail le ” grandi ” ! Una squadra che grazie all’ottimo connubio Faggiano-Cosmi, due tipi simili caratterialmente e con una grande esperienza del settore, ha raggiunto vette inimmaginabili all’inizio del torneo.
E adesso? E’ proprio ora che dobbiamo far quadrato attorno alla società ed è proprio adesso che il Trapani deve programmare le basi per il suo futuro. Dopo la batosta contro il Lanciano e la mancata promozione in B, l’anno successivo il Trapani centrò la promozione, affrontando e superando in campionato un avversario, il Lecce, che scendeva direttamente dalla A e che avrebbe dovuto conquistare la promozione a gennaio. Quel Trapani con umiltà e con alcuni sapienti innesti riuscì nell’ impresa che ci permetterà di disputare il quarto torneo cadetto.
Il Trapani oggi non può soltanto pensare ad un campionato per raggiungere la salvezza anche se la B , per una piazza come la nostra città è un quasi un lusso. Il Trapani che verrà e che ci auguriamo sarà ancora di Cosmi e Faggiano può e deve sin dai prossimi giorni, gettare le basi per raggiungere almeno i playoff ma non perché ci siamo “abituati male” in questa stagione ma perchè questa tifoseria e questa società lo meritano.
Vittorio Morace ci ha donato un meraviglioso giocattolo e quel giocattolo vogliamo soltanto che non si rompa e che , soprattutto, continui a farci divertire e sognare.
Con l’umiltà di sempre, con la passione della nostra gente, i sogni possono realizzarsi .
Pensiamo al futuro. Io ci credo .
Grazie ragazzi , grazie Trapani !
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