C’è ancora in Italia qualcuno che ricorda i ragazzi di Gezy Park ? Quelli che per difendere un parco difendevano la libertà di un paese ?
Oggi che la “democratura” turca afferma le ragioni della sua forza, trattando l’Occidente come un partner sciocco e incapace di reagire e della protesta di quella “primavera” dei ragazzi di Gezi si sta perdendo il ricordo avvolto dal silenzio . Il silenzio, ad esempio, di un turco-italiano , Ferzan Ozpetek che non ha ancora detto nulla su ciò che sta accadendo nel suo paese d’origine e che avrebbe il dovere morale di farlo, proprio perché la sua voce autorevole risuonerebbe con forza. Non tacque anni fa , sotto la dittatura militare, una delle voci più belle della poesia turca e mondiale, Nazim Hikmet. Non tacque e pagò con l’esilio sino alla morte a Mosca, il suo esser uomo libero. Non ebbe il Nobel, Hikmet, premio che ha invece ottenuto Orhan Pamuk che però tace come il figlio di Hrant Dink, il giornalista di origini armene assassinato misteriosamente qualche anno fa. Il figlio lo conobbi lo scorso anno in una spiaggia turca e nella sua veste di direttore di un giornale allora indipendente ( in Turchia l’informazione è oggi tutta sotto controllo ) gli chiesi se aveva il piacere di contribuire a far conoscere la verità sulla fine di suo padre. Si rifiutò, per paura, lo capisco ma la paura non svelerà mai la verità e non darà mai la libertà ad un popolo.
Tacciono tutti oggi in Turchia, terrorizzati dalle leggi e dagli arresti di un regime che si muove con tranquillità, sapendo che al di là del Bosforo nessuno muoverà un dito. Non sono un politologo o un esperto di affari internazionali. Ciò che ci raccontano e ci fanno credere è solo la punta di un iceberg di menzogne. Troppi traffici, dalle armi al gas, dal petrolio alla droga passano per quella meravigliosa terra turca, per quella terra che amo e della quale, proprio per questo ne condanno l’attuale situazione.
Recep Tayyip Erdoğan ( si legge Erdoan , senza g ) guarda l’Italia con un occhio particolare. A Bologna qualche giudice si è permesso indagare su suo figlio e alle sue pubbliche esternazioni offensive dell’indipendenza della magistratura italiana, Renzo de Renzi ha timidamente risposto che in Italia non prendiamo lezioni di diritto e libertà. Giusto, ma non potremmo ( non solo noi ma tutto l’Occidente ) far qualcosa di più che un “ rimproverino “ per fermare una dittatura alle porte di casa nostra ?
E allora perché nessuno fa qualcosa ? Perché l’ Italia, patria del diritto ( e anche della mafia ) tace ? Forse qualche ragione economica ci costringe al silenzio o a timidissime proteste ? Proviamo a vedere cosa accade proprio oggi in Turchia, non mi riferisco agli arresti di scrittori, giornalisti, oppositori, giudici ecc…ormai non fanno più notizia ! “ il 26 agosto a Istanbul ( accento sulla a ) verrà inaugurato il terzo ponte sul Bosforo . Si tratta del ponte sospeso più largo al mondo, le cui torri sono più alte della Torre Eiffel. La sua realizzazione rientra nel contratto per la costruzione e successiva gestione di 150 kilometri di autostrada per il collegamento delle città di Odayeri e Pasakoy. Il valore del contratto è pari a oltre tre miliardi di dollari “ . Bene, cosa c’entra l’ Italia? A costruire il ponte o almeno tra i principali realizzatori figura l’italiana Ansaldi che detiene il 33 % dell’autostrada !
Altra notizia fresca di qualche giorno fa. A Roma , nella sede di Confindustria a Roma, si sono incontrati il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, unitamente al vicepresidente degli industriali per l’ Internalizzazione Licia Mattioli e il ministro turco dell’ Economia Nihat Zeybekci. Lo scopo della tavola rotonda alla quale hanno anche partecipato imprenditori e associazioni di categoria di entrambi i paesi, era , secondo quanto spiegato dalla signora Mattioli, “ aggiornare le nostre imprese alla luce dei significativi investimenti che esse fanno in Turchia, su quanto sta accadendo dal punto dal punto di vista economico e politico”. Sempre secondo la signora Mattioli “il potenziale di sviluppo della collaborazione industriale, finanziaria e commerciale tra Italia e Turchia è molto significativo” . Il ministro Calenda ha aggiunto che “…in Turchia sono presenti circa 1300 imprese che operano in tutti i settori strategici del sistema economico. “
E per concludere in bellezza , il ministro tricolore ha aggiunto che “… un momento importante sarà il World Energy Congress che si svolgerà in Turchia a metà ottobre. Un evento grazie al quale potremo rafforzare ulteriormente le nostre relazioni bilaterali ! “
Diritti calpestati, ragazzi di Gezy, curdi massacrati e armeni dimenticati…ma mi faccino il piacere! Avrebbe detto Totò !
Foto tratte dal web
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