Quando i nostri amici austriaci ci hanno invitato per un fine settimana nelle loro splendide alpi, ho subito pensato di rifiutare non perché non amassi la montagna innevata ma perché domenica 4 marzo si voterà in Italia e non avrei voluto in nessun modo perdere l’appuntamento elettorale.
Da quando nel 1975 ho esercitato per la prima volta quel diritto di voto per il quale i nostri padri avevano lottato, non mi sono mai sottratto al dovere ma prima ancora al piacere di recarmi al seggio. Solo in due casi, qui a Verona, ho preferito…andarmene al lago, quando si trattava del ballottaggio tra due candidati sindaco dei quali non avevo e non ho particolare stima.
Le “politiche” sono sempre state qualcosa che mi hanno affascinato . Non mi perdevo i comizi e neppure le “tribune politiche” in TV. Si ascoltavano abili oratori che non offendevano e non gridavano , enunciavano i loro programmi senza cadere nel fantacretino e alla fine decidevo per chi votare. In genere ciò coincideva sempre o spesso con la mia ideologia.
Poi è successo qualcosa. Il mondo è cambiato ma l’ Italia in questa metamorfosi ha raggiunto il fondo. Il fondo della volgarità politica, dell’ignoranza, del razzismo come panacea per tutti i problemi , della corruzione a 360 ° e votare è diventato più difficile. “Montanellianamente” mi son turato il naso e ho votato il meno peggio, non dimenticando ciò che i nostri padri avevano fatto per ridare la libertà al paese. Ma oggi, come mi ha scritto una splendida persona , ” nemmeno so chi è il meno peggio ! “?
Le ormai prossime elezioni sono state precedute da una demenziale e volgare propaganda. Promesse da circo dei polli, congiuntivi usati come maionese, avversione se non odio al diverso, lotte interne tra i partiti mascherate da fantomatiche coalizioni e tanto altro. Tutto solo per quelle poltrone !
E così, ascoltando un giorno un presunto confronto politico alla radio, ho pensato che quell’ invito degli amici austriaci non era poi così infelice !
Come sempre accade quando ci si innamora è scattato il colpo di fulmine ma in questo caso al contrario. Una rapida consultazione in famiglia, una telefonata oltralpe e via il disgusto.
Domenica 4 marzo ricorderò il compleanno di Lucio Dalla ammirando la neve ed il cielo austriaco e non dovrò sorbirmi i sondaggi , le dichiarazioni di voto , i commenti ai primi exit-poll e i salotti dei soliti saltimbanchi.
Tornerò nel mio paese, in quell’ Italia che per cucina, fantasia e arte il mondo invidia a giochi ormai fatti e vorrò vivere i prossimi anni come un ospite , osservando quanto di buono coloro che oggi promettono a parole di cambiare saranno riusciti a fare. Tirerò le somme e alle prossime elezioni premierò o meno chi ha governato quello che era il Belpaese.
Basta votare sulla fiducia o sulla speranza. Basta cambiali in bianco ! Il mio voto dovrete meritarlo.
Male che vada avrò sempre gli amici austriaci !
Buon compleanno Lucio !
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