meridionali

Terroni senza mamma e senza papà !

Profondamente delusi che a uccidere il carabiniere a Roma non siano stati due marocchini, come la tenera Meloni e il buon Felpini speravano, ma un bianco americano tale e quale a loro, al variopinto popolo dei razzisti-fascisti italiani non  è rimasto di meglio che scatenare il proprio odio verso qualsiasi cosa sia contrario al loro patrigno padano e quest’odio a 360° è particolarmente attivo nel sud Italia  e dato che vi sono nato, nell’ Isola che ha dato cultura e storia  all’umanità, dove si afferma sempre  il principio di detestare tutto ciò che non è italiano !

Vivendo al nord da parecchi anni non ho alcuna remora ad affermare che persino nei tempi della “ Padania “ o della dimenticata “ Roma ladrona “  , non si avvertiva qui al nord quella rabbia  verso lo straniero ( allora meridionale ) che oggi in Sicilia e nel sud in genere è il credo quotidiano.

I “neo italiani” intendendo per tali quelli che sino a qualche anno puzzavano come  cani rognosi ( “senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani….diceva Salvini con la sciarpa rossonera ) e rappresentavano la palla al piede dell’economia italiana , sono oggi affratellati con quei buffoni con gli elmi celtici che a Pontida inneggiavano al nord libero dalla “ Terronia “ e salivano alle sorgenti del Po per il rito iniziatore.

I neo imbecilli italiani hanno dimenticato come ai loro padri e ai loro nonni, che viaggiavano come bestiame su affollati treni diretti al nord alla ricerca di un lavoro, era spesso negata la possibilità di una casa. “ Non si affitta ai meridionali “ e quelle valigie di cartone legate con lo spago erano il simbolo di un’Italia povera ma ricca di valori umani.  E quando i “ terroni “ non trovavano lavoro nel triangolo industriale (MI-TO-GE) emigravano verso le terre d’Oltralpe lasciando la pelle nelle miniere ( Marcinelle 1956 ) o se proprio impossibilitati in Europa verso le lontane Americhe.

Per anni considerati pigri, mafiosi,  parassiti e avvezzi ad abitudini e riti tribali assurdi,  i “ terroni “ erano bersaglio di sberleffi  e dei peggiori paragoni “ te si come un teron “ e per un genitore era un’autentica disgrazia che il proprio figlio/a sposasse uno/a della bassa Italia, con quell’aggettivo considerato nel tono più dispregiativo .

Questo senso di inferiorità era vissuto dai meridionali con triste rassegnazione. Il nordico che con coraggio simile ad un safari visitava le ragioni del sud era accolto con devozione e paura. Lui aveva i soldi, si vestiva bene, sposato con una bella donna  bionda e alta, dotato di un lessico apprezzabile e senza le pesanti intonazioni meridionali. Era un padrone che andava riverito e poco importava se al ritorno del “superiore” nelle terre padane,  questi si lasciava andare a commenti carichi di gratuita ironia e palese superiorità sugli assurdi orari di cena dei sottoposti , sul camminare a braccetto tra uomini, sulla spazzatura onnipresente e sulle strade sconnesse e senza  corsie. Il temerario che tornava dalla “ Terronia “ aveva messo piede su un territorio paesaggisticamente bello ma incivile, senza servizi primari con abitanti aggressivamente ospitali e che…ti toccano sempre quando ti incontrano e addirittura ti abbracciano per salutarti !

Poi, poi arrivarono loro. Quelli che erano più terroni dei terroni. Quelli che scappavano dalle guerre del petrolio volute dagli occidentali, quelli che scappavano dalle infibulazioni o dalle lapidazioni o dalle condanne a morte per aver rubato per fame una mucca . Poco importava se per cercare un po’ di libertà pagavano migliaia di dollari o euro alle varie mafie dei traffici umani, poco importava  se tanti di loro, mamme , anziani e bambini annegavano nel Mediterraneo, quel mare che le cartine del “ Duce “ tanto amato oggi al Sud, indicava come “ Mare Nostro “.

Quando il padano con la felpa capì che quei terroni che aveva “inneggiato” nei suoi cori nella curva sud del Milan, altro non erano che gente senza dignità e che piangevano per poter vedere la sfilata in prima fila, abbandonò la secessione della fantomatica Padania per parlare d’Italia, di Madonne e di Santi e per difendere quelli che erano i suoi nuovi elettori.

Come un figlio che non ha conosciuto la madre ( la libertà dal fascismo la conquistarono i settentrionali con la Resistenza ) e alla ricerca di una padre che non avrà mai , tanti “ terroni “ sono oggi felici di vomitare odio verso tutto e tutti, aggrappandosi persino alla maglietta senza reggiseno di Carola  Rackete. Questo è un post pubblicato oggi su FB da un trapanese che evidentemente ha parecchi problemi di personalità repressa , se arriva ad odiare in tal modo una donna…!

rackete copia

Questo sud che quel post rappresenta  mi fa schifo , non è la terra che ho lasciato e che porto nel cuore, questo sud é come  se non peggio di un traditore, passato per denaro con le file nemiche, con i tanti Giuda che vivono oggi l’illusione di comandare e  finalmente in grado di avere un nemico comune con chi per decenni li ha umiliati.

Credo proprio che alle prossime partite di calcio non ci resterò più male nel sentir offendere  i “ teroni “ che, cari meridionali e siciliani  in particolare, innamorati della Lega ( ex Nord) , tali sempre resterete ( resteremo ) nei cuori dei razzisti che altro non sono che “ ominiccchi “ tali  e quali a voi !

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