Quando nel 1956 i carri armati del Patto di Varsavia invasero Budapest, stroncando nel sangue, il tentativo di ribellarsi ai diktat sovietici , nell’Europa occidentale , nell’ Europa dei cosiddetti valori cristiani , tanti identificarono nel paese magiaro la vittima dell’oppressione stalinista , l’ Ungheria divenne simbolo di lotta per la libertà.
La nazione più occidentale dell ‘ est bolscevico, la nazione dove lingua e cultura differivano dai restanti paesi del “ Patto “, divenne con la caduta del “Muro “ , il baluardo della liberazione dalle dittature; uno dei primi stati ad essersi affrancato dalla spartizione dell’ Europa. Anche l’Ungheria subì l’atroce deportazione nazista dei tanti ebrei residenti e più di 250.000 magiari, nel corso degli anni, chiesero asilo ed ospitalità all’ Europa.
Nella “ Sindrome di Stoccolma “, alcune vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica. Il soggetto affetto dalla Sindrome di Stoccolma, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino all’amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice ( wikipedia )
Come spesso accade, quando ci si affranca dalla dittatura e si è liberi, si diventa più atroci di chi ti ha oppresso e oggi quel paese che ha subito carri armati, deportazioni, emigrazioni è l’esempio più squallido del nazionalismo più becero. Quei fili spinati che chiusero la libertà e diedero la morte a migliaia e migliaia di ebrei ungheresi nei campi di concentramento nazisti, sono oggi tornati con quella vergognosa barriera di 175 km. di filo spinato eretta a difendere…l’integrità nazionale ! La cattolica Ungheria rifiuta l’accoglienza, l’integrazione civile prima ancora che europea, il tutto in nome di squallidi calcoli politici locali.
Quando nel 1956 tanti cittadini ungheresi diedero la vita per la libertà, nella catto-destroide Trapani, alcuni consiglieri comunali si batterono e ottennero di intitolare l’antica Piazza Stovigliai ai “ Martiri d’Ungheria “.
Alla luce di quanto sta oggi facendo il governo nazionalista di Viktor Orban che maschera la crisi economica del paese con atteggiamenti xenofobi ( per onestà non condivisi da una notevole fetta di cittadini ) , provocatoriamente si dovrebbe modificare l’intestazione della Piazza Martiri d’Ungheria di Trapani, in “ Piazza Martiri DELL’ Ungheria ”. Se a Trapani esiste ancora qualcosa di quel poco di sinistra che c’è, basterebbe un pennarello ( non indelebile e quindi facilmente cancellabile ) per correggere la preposizione. Una semplice modifica , una semplice provocazione per ricordare chi morì allora per la libertà e chi oggi è cacciato e picchiato dai figli di quei martiri …per la stessa libertà!
( Foto ANSA )
ho fatto lo stesso pensiero…per Pasqua vado a Trapani…….n’samai !!!!!