Tra i riti della “Semana Santa” in Spagna, la processione che nel pomeriggio e nella notte del giovedì santo percorre le vie del cento storico di Malaga è tra le più coinvolgenti ed emozionanti.
La ricercatrice spagnola, la d.ssa Maria Encarnacion Cabello Diaz, ha condotto , in esclusiva per www.processionemisteritp.it uno studio ( clicca qui ) per illustrare le origini storiche e le evoluzioni che , nel corso degli anni, hanno reso questo rito uno dei più affascinanti dell’intero panorama processionale iberico.
La componente liturgica della processione del “ Cristo de la Buena Muerte “ risale al 1883 quando la scultura in legno , esempio del barocco seicentesco spagnolo, andò in processione per la prima volta a cura della Congrecion de la Mena di Malaga, fondata nel 1862.
Ma al di là dell ’aspetto puramente processionale, è il legame tra la componente militare e la struggente statua del Cristo de Mena , rifatta nel 1942 sul modello del precedente , scomparso negli anni della Guerra Civile spagnola ( 1936-39).
La celebre “ Legion “ sin dal 1927 segue con passione e dedizione la processione e dal 1930 il “ Cristo de la Buena Muerte “ è protettore del corpo militare e che da quell’anno scorta il processione la venerata statua.
Per le tradizioni italiane e nello specifico trapanese , appare alquanto singolare il legame tra un corpo militare e un’immagine sacra. Se in quasi tutto il sud Italia sono le confraternite a custodire il legame tra l’immagine e la processione , se a Trapani sono addirittura ciò che resta delle antiche maestranze, a Malaga è proprio la Legione spagnola a identificare e caratterizzare la processione.
Un legame figlio della storia e della sua evoluzione. Una storia che a Trapani ha visto scomparire progressivamente la componente religiosa con il subentro delle antiche arti ( oggi impropriamente maestranze ) con tutte le conseguenze, purtroppo più negative che positive .
A Malaga la fusione tra la Congregazione la Legione ha invece rafforzato il clima passionista, spettacolarizzando l’evento e rendendolo unico nel suo genere.
Il momento culminate, quello che più coinvolge turisti ma soprattutto i malagueñi e gli stessi legionari va in scena il giovedì santo quando la statua del Cristo de la Buena Muerte viene condotta in spalla da un gruppo di legionari nel piazzale antistante la chiesa di San Domingo. Uno squillo di tromba, il rullo dei tamburi ed celebre inno “ El Novio de la Muerte “( fidanzato della Morte) accompagna la breve processione nella quale i militari ricordano i caduti spagnoli. Tutti i legionari , i parenti e i malagueñi intonano quel canto che da un origine ben diversa (charleston ) venne nel tempo modificato nei testi e adattata la musica all’aspetto processionale. Clicca qui per il video
I legionari con la camicia aperta sul petto come segno di sacrificio alla Morte in difesa della propria patria, alzano e abbassano al comando del capo squadriglia, il pesante crocifisso ligneo, cantando con il cuore prima ancora che con la gola, chiudendo gli occhi per dedicare quel loro momento alla vita e alla loro missione. Subito dopo il breve rito, la statua viene collocata sul trono sul percorrerà, sino a tarda notte, le vie del meraviglio centro storico di Malaga. La musica e le parole del “ Novio “ racchiudono l’emozione di un popolo che si ritrova unito sotto la fede in Cristo, retaggio di un periodo storico dove morire in guerra era quasi consuetudine ma che oggi ,in un ‘epoca dove i valori decadono e di guerra si muore ancora, racchiude quel passato che non va calpestato e il cui perpetuarne il ricordo è storia e vanto di un popolo.
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