Il “ Satiro Danzante “ di Mazara del Vallo merita di per sé una visita. Lo stupendo bronzo ritrovato nel 1998 ed esposto nell’ ex chiesa di Sant’ Egidio attira numerosi turisti che possono approfittare dell’occasione per visitare Mazara, bella per le splendide chiese , per la “ casbah” e per l’azzurro mare.
Volevo da tempo ammirare il “ Satiro” e un compito estivo di mia figlia, avente tema proprio il bronzo , ci ha piacevolmente costretti all’escursione mazarese. La bellezza del “ Satiro “ affascina, pensare cosa son riusciti a crEare quegli uomini d’un tempo senza digitali e computer, fa capire quanto l’umanità sia evoluta tecnologicamente ma, al contempo, decaduta nel livello artistico ed espressivo.
Normalmente, prima di ammirare un’opera d’arte cerco di documentarmi. Preferisco acquistare un libro piuttosto che stampare dal web . Fortunatamente l’addetto del posteggio della stazione ferroviaria , al quale avevo chiesto info su come raggiungere la chiesa di San’ Egidio, mi ha consigliato di acquistare qualche pubblicazione prima dell’ ingresso nella sede museale : “ stia attento signore, al Satiro non vendono nulla ! “ Ricordandomi del suo suggerimento, raggiunto il centro ho acquistato in un negozio un libro e qualche cartolina per la ricerca di mia figlia. Contavo comunque di integrare la documentazione , partendo dalla considerazione che in tutte le sedi museali dovrebbero essere in distribuzione o in vendita pubblicazioni ( almeno per far cassa). Il posteggiatore mi aveva altresì fatto presente che il Satiro lo si poteva vedere sino alle 17.00 ( orario continuato). Resto un po’ stupito dato che Mazara non è propriamente sulle Alpi e d’estate gli orari potrebbero esser più elastici ! Considerato che sono le 13.30, penso di visitare il Collegio dei Gesuiti, posto di fronte al “ Satiro “, alla luce del fatto che è possibile visitarlo sino alle 14,00. Mi accingo ad entrare quando una signora esce , con passo deciso, dal Collegio comunicandomi che è chiuso. Faccio notare che mancherebbe mezz’ora ma la signora non solo non risponde ma chiude la porta e mi invita a tornare nel pomeriggio aggiungendo che in trenta minuti avrei visto poco. Prescindendo dai modi, gli orari esposti dovrebbero essere rispettati ma probabilmente la signora era stata colta da un irrefrenabile languorino ed era quasi ora di pranzo ! Più tardi mi recherò al Collegio..interessante, ma in mezz’ora l’avrei potuto visitare due volte!
E’ ora la volta del “ Satiro ”. Alla cassa due addette , una stanca e l’altra …muta. Chiedo tre ingressi , ringrazio ma nessuna risposta ! Per vidimare i biglietti, due custodi ( da notare che l’ingresso è a due metri dalla biglietteria ed eravamo da soli ). Entriamo nell’ex chiesa di Sant’ Egidio. Esaustivi pannelli illustrano la storia del “ Satiro “, sono esposte alcune anfore e conto almeno cinque custodi. Eccolo ! E’ posto in fondo alla chiesa, emoziona veder quel bronzo recuperato dal mare dopo tanti secoli ! Il numero dei custodi sembra crescere esponenzialmente man mano che ci si avvicina alla meta. In una sala attigua proiettano un video che ripercorre le tappe del ritrovamento. La location e la mancanza , in quel momento di turisti, offre le condizioni ottimali ma nella stanza, ahimè, sono presenti due porte. Probabilmente vi sarà un bagno, credo, tale da giustificare l’andirivieni dei custodi . Cercano di far meno rumore possibile ma quel poco disturba la visione e l’ascolto e per fortuna che non si sente..lo sciacquone!
Siamo finalmente davanti al “ Satiro “. Un cartello posto all’ingresso vieta di utilizzare il flash. Giustissimo!
Sto cercando di scattare una foto senza alcun supporto luminoso . Servirebbe un minimo di concentrazione. Uno dei tanti custodi , a voce alta, mi ricorda che non devo utilizzare il flash e che non devo toccare il Satiro. Premettendo che avrebbe potuto attendere un eventuale bagliore dl flash o un mio preoccupante avvicinarmi al bronzo, i modi non sono certo dei più cortesi ma essendo nato nel suo capoluogo, lo capisco e…non mi offendo !
I custodi ( plurale rafforzativo ) gironzolano a stormi attorno al “ bronzo “. Devo cogliere l’attimo nel quale , immortalando la foto, non venga ritratto anche un custode. Non se ne rendono conto e devo chiedergli la cortesia di spostarsi,. In fn dei conti la ricerca di mio figlia è sul Satiro e non sui…custodi !
Ci accingiamo ad uscire e chiedo ad uno dei vigilanti che mi fissava da lontano se fossero in vendita pubblicazioni sul “ Satiro “. Mi sorride come se avessi chiesto un gelato al gelsomino in un bar di Copenaghen e simpaticamente replica “ No, mi spiace. Non vendiamo nulla!”
Peccato perché nei poli museali si sfrutta il cosiddetto “ merchandising” per incrementare gli utili ma evidentemente la Regione Sicilia è ricca e non ha alcun bisogno !
Alle 16.30 lasciamo Mazara ( dopo un ottimo cuscus di pesce sul lungomare ) e non ho trovato alcun negozio aperto , in grado di vendere pubblicazioni sul Satiro. Torniamo verso Trapani con l’emozione del Satiro ma con la delusione e per me da siciliano anche la rabbia, che quel numero elevato di custodi avrebbe potuto, se turnato a dovere e senza alcun sfruttamento, consentito la visita del Satiro ben oltre le ore 17.00.
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