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Ma dai, sono ragazzate…!!!

Sarà solo una ragazzata, una frase buttata lì per scherzo ! “.  “ Ma quante storie per una battuta tra ragazzi e poi tutto  sto casino, addirittura sui giornali !

Non so se frasi del genere saranno girate in queste ore ,  nel ricco nordest italiano dove i nostri ragazzi crescono allevati ad un catechismo medievale che pretende di richiamare l’attenzione sul significato della Trinità ma dimentica o non sa insegnare il rispetto per i fratelli di tutti i colori .

Padova, terra del “ Santo “ ,  in un’umida e uggiosa domenica autunnale   nel campo sportivo della Sacra Famiglia, giocano la squadra locale e la Virtus Agredo  ( Campionato di Calcio Giovanissimi Regionali  – Girone B  ). Tra un fuorigioco ed una rimessa laterale, un ragazzo, uno dei nostri ragazzi o dei nostri nipoti,  un quattordicenne insulta sistematicamente un avversario apostrofandolo con epiteti come “ stai zitto negro  “ e forse altro  ;  il tutto alla presenza di allenatori, dirigenti, compagni di squadra e familiari tra gli spalti e dove, per ironia della sorte, ad esser espulso non è stato il bianco ma lui il “coloured”, quel nigeriano che è italiano come noi , che parla il nostro stesso dialetto ma che ha la grave colpa di esser di diverso colore e nello specifico di esser un bravo attaccante e di avere anche fatto gol.

Il “ negro “ non reagisce  anche dopo aver subito un paio di offese, di quelle che purtroppo si sentono spesso nei campi di calcio e nella vita di tutti i giorni ed invece  il “ nostro bianco “, sentendosi spalleggiato dal silenzio e dall’inerzia di chi doveva intervenire, risolve la disputa sferrando  un pugno sotto la cintura del diverso, del colorato, del negro !  E che male c’è ? E’ uno sport anche la boxe ! E cosa si permette fare quell’ “ africano” ? Inaudito, rincorre l’italiano nel tentativo, da incivile e non colto come noi europei, di farsi giustizia !  Ed ecco che spunta la giustizia, quella sportiva del fischietto e quella che tanti vorrebbero anche nella vita di tutti i giorni.  L’arbitro vede la reazione del “ negro “ e lo caccia via . Rosso diretto !  Giusto, mandiamoli a casa questi invasori che ci rubano il lavoro e ci fanno anche gol ! Altro che ius soli  !

Un fatto gravissimo non tanto dal punto di vista sportivo ( la società penalizzata può far ricorso e sperare che almeno la squalifica di due turni per espulsione diretta non venga applicata o ridotta ) ma perché è successo tra 14enni, tra ragazzi , tra quei giovani che un giorno non lontano saranno medici, ingegneri, impiegati, operai, saranno la società !Che messaggio vien fuori da questo squallore morale ?

Non certo quello di una ragazzata perché i germi del razzismo vanno estirpati sul nascere e più giovani si è a compiere quei fatti e peggio è !  Vien fuori il messaggio della nostra realtà, quello di tante e troppe famiglie che con ignoranza parlano a tavola dello straniero, del negro, dell’islamico, del vicino moldavo  come del male assoluto e i nostri ragazzi assorbono come spugne !

Come lo scorso anno, quei nella civile Verona, quando  una prof. delle medie  ( per dipiù di sostegno) definì coloritamente una ragazza, anch’essa nigeriana , paragonandola al monitor nero del suo computer. Vi fu chi reagì tra i genitori italiani ma fu solo uno e restò isolato mentre la stragrande maggioranza delle mamme e dei papà nostrani bollò come un’ esagerazione la reazione di quell’esibizionista  che chiedeva approfondimenti e provvedimenti verso quell’insegnante. E finì come sempre accade nel nostro bel paese: ad minchiam !  E in quella classe i prof.tacciono ancora oggi quando uno di quei figli delle perfettine famiglie italiane, mostra orgoglioso ai compagni  il desktop del suo smartphone con una bella immagine di Hitler e  grida “ Sieg Heil “ durante la ricreazione ! Ma dai, sono ragazzate !  Poi , saranno sempre loro , i prof. delle parate e delle manifestazioni a portare la classe di quella classe dove la ragazza nera è il desktop del portatile , il 27 gennaio nel Giorno della Memoria a spargere ipocrisia e finto pietismo, con occhi lucidi e palloncini bianchi per la pace lanciati nell’aria inquinata delle nostre terre.

E sempre qui , nel ricco, laborioso e cattolicissimo  nord-est,  continueremo a vedere e  a sentire  sul sagrato di una chiesa veronese  le ragazzine bestemmiare liberamente, tanto le hanno appena cresimate e potranno così sposarsi tra qualche anno in chiesa con tanto di organo, fiori e abito lungo con lo strascico e i paggetti !

E se dell’episodio di Padova  “ Il Mattino ” ne ha fortunatamente dato notizia,  chissà di quanti episodi simili non si saprà mai nulla perché uno straniero offeso non fa notizia. Son ciacole , frutto di goti e spritz  ma la domenica  tutti buoni, in fila per tre , direzione : Messa del perdono . Del resto Gesù lò amiamo perché ce l’hanno sempre fatto vedere così , bianco , alto, quasi ariano mica come potrebbe essere leggermente scuro  il figlio di una coppia di palestinesi  . Questa è la Sacra Famiglia che conosciamo, appunto quella che da il nome al campo dove gioca  quel negro di m…!

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