Vale la pena commentare che sta accadendo a Roma in questi giorni nei palazzi del potere ? Proviamoci senza alcuna pretesa di affermazioni di verità constatato il mare di falsità e ignoranza che tutti gli schieramenti hanno spiattellato a gran voce !Mai come oggi le valutazioni non fanno parte delle ideologie . Per me da sempre di sinistra ma per essa intendo il PCI di Berlinguer e non il PD di Renzi , il caos , o per meglio dire la vergogna che nei siti di tutto il mondo ha esposto l’Italia è qualcosa che non ha riscontri nel passato repubblicano. Vien da rimpiangere quell’ Italia targata DC con alle opposizioni i comunisti e i missini, almeno lì c’erano uomini con le palle e soprattutto ideali. Oggi chi è l’opposizione, chi è il potere ?
Chi ama la storia sa bene che i cosiddetti ricorsi ad essa riferiti non sono fatti che si studiano soltanto sui libri . La storia ha una sua valenza sociale proprio perché creata dagli uomini e non dal soprannaturale . Non occorre andare nell’ età medievale e neppure in quella moderna ma nei primi anni del secolo passato, nel primo decennio quando si scatenò il primo conflitto mondiale, quella guerra che trovò l’alibi nell’attentato di Sarajevo all’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando . In realtà, già da alcuni anni le grandi potenze si preparavano all’evento. L’industria delle armi , dalle convenzionali alle chimiche, dall’ aeronautica e navale, necessitavano dei soliti milioni di morti . E così fu ! Spacciata per irredentismo e conquista dei territori trentini e triestini , la giovane Italietta uscì malconcia, seppur teoricamente vincitrice. La fame, le epidemie, i tanti uomini morti sul fronte impoverirono il paese dando il via alla gigantesca ondata emigratoria. Fu da quella società che sorsero i movimenti nazionalpopolari che sulle rovine del paese determinarono in Italia il fascismo e in una Germania umiliata e impoverita dagli esorbitanti risarcimenti di guerra, l’avvento del nazionalsocialismo.
Da quel caos fu necessaria una seconda guerra mondiale per riallineare la bilancia militare economica delle grandi nazioni , alla faccia di quei campi di sterminio nazisti che nessuno sapeva ci fossero e che continuarono a bruciare innocenti.
Dopo Yalta il mondo si divise in due e tralasciando le crisi coreane e di Cuba, si stabilì un certo equilibrio basato sulla paura e sulla forza oltre che sulla spartizione del potere da parte dei due blocchi ( USA e URSS ) , qualche scaramuccia ma nulla più e per favorire l’espansione dei grandi stati, anche piccole nazioni come l’Italia conobbero il boom economico e l’illusione di esser qualcosa di diverso dal satellite.
La fine del comunismo, il crollo del Muro, l’emergere dell’economia cinese cambiarono nuovamente gli equilibri . Una terza guerra necessaria secondo le macroeconomie era però impossibile da effettuarsi e chi deteneva il potere optò per le guerre del petrolio o per quelle antislamiche spacciate come salvaguardia della democrazia. Le economie traballati come le emergenti terzomondiste ebbero qualche sprazzo di luce salvo ricadere o nel baratro della recessione ( Brasile oggi e domani la Turchia ) o esser assoldate come illustri maggiordomi dei signori e questi siamo noi !
In un decadentismo assoluto che l’Italia vive anche nello sport , da sempre specchio della società, a fronte dell’emergenza terzomondista che ha volutamente e vigliaccamente spostato milioni di innocenti dalle loro patrie martoriate ai viaggi della disperazione , della fame e della morte, l’ipocrisia occidentale ha imposto le sue regole e tra esse anche l’ Euro, una nobile istituzione che ha fatto acqua sin dal suo nascere. Come puoi in un medesimo tavolo sottoporre alle stesse regole nazioni povere e ricche, stati evoluti e altri in via di sviluppo . Come può esserci un’ Europa unita se all’interno di essa abbiamo nazioni che sconoscono l’evasione fiscale e la mafia e altre che invece le alimentano ogni giorno . Cosa può unire e quali regole comuni possono avere un medico di Copenaghen e un contadino rumeno ?
L’Italia politicamente e ideologicamente fini in quel mese di giugno del 1984 ( anche sei anni prima con l’assassinio di Moro ) quando a San Giovanni Laterano si celebrarono i funerali di Enrico Berlinguer. Da allora la classe operaia che il PCI aveva sempre difeso unitamente ai sindacati ( oggi ridotti a CAF senza alcuna forza contrattuale) , venne pian piano assorbita dalla nuova piovra del potere che nel 1994 si glorificò nell’avvento di Silvio Berlusconi . Accanto al cavaliere si materializzarono estremismi territoriali che individuarono nel meridione prima e negli immigrati poi il male da debellare e tra tette e culi delle TV del Biscione finì l’Italia dell’arte e dell’artigianato, lasciando il posto alla speculazione, alla corruzione dilagante, alla distruzione della natura e all’esaltazione del cemento che Celentano aveva profetizzato nella “ Via Gluck “. Vi fuorno i lampi d’onesta di Falcone e Borsellino ma nel 1992 quelle luci si spensero .
Quello che vediamo oggi, con il Presidente della Repubblica Mattarella che blocca sul nascere un Governo voluto dagli elettori perché contrasta con gli interessi delle banche e della finanza e delle burocrazie europee e internazionali, è un fatto di una gravità assoluta.
In modo strisciante, tra pareggio di bilancio in Costituzione (mai previsto dai Trattati Europei), Legge Fornero sulle pensioni, Jobs Act, Buona Scuola, riforme incostituzionali ecc…, si vogliono tutelare gli interessi del neoliberismo e del capitale finanziario a discapito dei lavoratori e del capitale produttivo.
In questo quadro, le moderate riforme a favore dei ceti popolari, pur nell’ambito del sistema, promesse dai vincitori delle recenti elezioni : riforma della Fornero, riforma del Jobs Act, reddito di cittadinanza, messa in discussione dei Trattati Europei., sono stati presi come elementi destabilizzanti per il sistema di potere.
Le scelte , anche quelle di un riformismo moderato sono state respinte dal sistema attraverso il Presidente della Repubblica in nome seppur non dichiarato di poteri e interessi estranei agli interessi nazionali e, comunque, della stragrande maggioranza dei cittadini.
Non ho votato e mai voterò per Salvini e Di Maio ma loro hanno vinto e loro dovevano e devono governare. Se il popolo li ha democraticamente e liberamente scelti non possono essere le velleità antieuropeiste di un ottuagenario signore a bloccare quel momento storico.
Dal’ Europa i primi a non volerne uscire sono proprio coloro che in campagna elettorale hanno sbandierato l’esatto opposto !
Chi ha nel suo sangue la democrazia non può accettare che un uomo, una nazione, una banca interferiscano con le scelte sovrane del popolo italiano.
Dobbiamo uscire da una democrazia autoritaria nonostante il controllo della stampa e televisione, totalmente in mano al capitale finanziario e ai suoi lacchè, nonostante la Legge Minniti, fatta per l’immigrazione clandestina ma il cui scopo è anche quello di reprimere e impedire ogni manifestazione di piazza con il continuo alimentare le banche grazie ai soldi dei cittadini
Bisogna ricostituire sull’onda di questi gravi fatti storici, un’ipotesi di superamento del neoliberismo e del neocapitalismo, partendo, ( per la mia ideologia ) dalla Sinistra sociale e politica oggi assente .
Se la maggior parte degli italiani ha votato Lega e Cinque Stelle a loro e solo a loro va dato il governo del paese, a loro e solo a loro va dato l’onore e l’onere di portare dalle parole ai fatti ciò che hanno a gran voce indicato in campagna elettorale. Non trasformiamo i bambini incoscienti in intellettuali perseguitati !
Da parte mia nessuna difesa per l’operato di Mattarella ma al contempo reputo inaccettabili le frasi gravemente offensive lette sui social nei confronti del Presidente che piaccia o meno rappresenta il nostro paese, un presidente che a me non è mai piaciuto ma… io sono un vecchio nostalgico comunista con l’aggravante di esser anch’io siciliano e di credere ancora che valga la pena lottare per gli ideali convinto ( illuso ) che l’unico detentore del potere debba essere il popolo.
C’erano una volta Togliatti , Berlinguer, De Gasperi, Moro e anche Almirante e li rimpiango tutti . Questa è l’Italia d’oggi e sta soprattutto ai giovani lottare per cambiarla prima che siano gli altri a farlo !
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